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La Meditazione non è faccenda da Ragazzini

Yoga Life vol. 29 n.9 – Settembre’98

Dr. Swami Gitananda Giri Guru Maharaj

Contrariamente a quanto si crede, la meditazione, quanto meno certamente il concetto esaltato che si intende con il termine sanscrito di Dyana, non è faccenda da ragazzini.

La meditazione è il risultato finale di un lungo processo consapevole di crescita ed evoluzione, un processo che può prendere diverse vite. Certamente non è qualcosa che possa essere “insegnata” nel corso di una sessione di lavoro od in un seminario di fine settimana, nè essere ottenuta semplicemente sedendo immobili per lunghi periodi di tempo.

In realtà questo approccio al complesso corpo-mente-emozioni può essere estremamente fuorviante se non propriamente pericoloso.

Non esiste una “cura istantanea” per una vita trascorsa a pensare, parlare ed agire in modo errato. Passo dopo passo l’essere umano deve ripulirsi del suo passato Sabija Karma, del suo Prarubdha Karma, gli effetti accumulati delle azioni prodotte nel passato, e purificarsi in modo da raggiungere gli stati esaltati di coscienza nei quali le Verità Supreme rivelano se stesse.

Spiacente piccoli! il “Samadhi istantaneo” non esiste. Non cè ” Moksha rapido”. Non c’è “pace prefabbricata”. Queste sono elevate ricompense spirituali “solo per il coraggioso” e non per l’artista dell’evasione di fine settimana che ama frequentare un differente tormentone spirituale per ogni mutevole fase della luna.

Non sono un ammiratore di Rajinesh, quel rinnegato Jain che diventò successivamente “Osho”. Ma egli aveva diverse buone cose da dire ed alcune delle sue percezioni erano accurate e “corrette”.

Ad Osho fu chiesta espressamente la sua opinione sul concetto, oggigiorno molto diffuso, di MEDITAZIONE VIPASSANA, che non sta soltanto invadendo l’India ma anche il resto del mondo. La gente viene solitamente avviata al Vipassana, con un periodo iniziale di dieci giorni, e la disciplina consiste principalmente nel condurre una vita quieta, silenziosa, semplice, austera e comunitaria, nonchè nel sedere in silenzio per lunghi periodi di tempo esercitando la mente in un particolare schema mentale e cercando di coltivare una più profonda consapevolezza. Quando gli fù chiesto un commento su questa diffusa “tecnica di meditazione” Rajinesh si espresse in questo modo: “non vi dirò di dedicarvi al Vipassana a meno che non sia in grado di darvi anche l’esperienza di Guatama Budda”.

Budda poteva sedere in silenzio, senza desideri, senza pensieri, in moto verso la sua interiorità, perchè l’esterno per lui aveva perso ogni interesse. Egli aveva visto che si trattava solo di apparenze come quando si guarda un film. Ma vi sono idioti che gemono, piangono, ridono anche guardando un film poichè dimenticano che si stà solo proiettando un film. La nostra vita è molto di più di ciò.

Il Budda Guatama ebbe grandi opportunità per sperimentare la vita e vederne la futilità. Ciò gli diede la possibilità di sedere in silenzio, senza ostacoli. E’ in questi momenti che Vipassana fù scoperto. Se la vita non è stata una ricca esperienza, se si è trattato di un evento esteriore, repressivo, dominato dalla religione, condizionato, non è possibile dedicarsi al Vipassana. Quanti sono diventati dei Budda? La mia analisi è molto semplice, ma significativa, non dovreste reprimere niente nella vostra vita.

Vivete una vita gioiosa e non repressa. Presto scoprirete che tutte quelle gioie e quei piaceri sono vuoti. Fino a quando non avete scoperto con la vostra propria esperienza che i piaceri non sono piaceri ma solo giocattoli per tenevi nell’ignoranza, per tenervi occupati …Una volta scoperto che avete scoperto ciò attraverso la vostra esperienza, ricordatevelo perchè è assolutamente fondamentale. Deve trattarsi della vostra stessa esperienza, allora Vipassana è la meditazione più semplice. Non avete bisogno di andare da nessun businessman per impararla. Vipassana arriva alla fine, non è possibile cominciare con Vipassana. Per cominciare con Vipassana dovrete attraversare l’oscura notte dell’anima, e non troverete l’alba da nessuna parte.

Non siete preparati e non avete fatto i compiti a casa, avete cominciato un lavoro che necessita di un vasto retroterra di esperienze. Traverserete prima tutti gli altri tipi di esperienze, purificandovi in modo da essere capaci di entrare in Vipassana. La gente vuole saltare direttamente nel paradiso. Non vedono dove si trovano e che se saltano da dove si trovano rimedieranno fratture multiple. Bisogna prima arrivare alle scale e poi procedere gradino dopo gradino, con coscienza e cautela.

E’ un pellegrinaggio.